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biam detto che le argille normali contengono sempre dei piccoli frammenti di rocce alcaline, dalle quali derivano (feldspato, ecc.) Ora, egli è più che probabile che cotesti frammenti siano sempre in via di lenta scomposizione, e che gli alcali, che rendono liberi, siano a poco a poco e mano mano assorbiti dalle radici. In complesso le argille sostengono in agricoltura un’azione meccanica ed un’azione chimica che non può essere disconosciuta.
E questo modo di osservare del Malaguti s’accorda assai bene colla conclusione del Bouchardat alla Memoria del 20 aprile 1846.
Regnault, nel corso elementare di Chimica, parlando delle cause per le quali così forte riesce la presa nelle calci idrauliche, la dice dipendere da una combinazione chimica che avviene fra la calce e la silice dell’argilla, la qual combinazione può essere riconosciuta colle seguenti sperienze:
Se si mantiene per qualche tempo, in una boccia chiusa, acqua di calce ed argilla disseccata alla temperatura di 300° a 400°, si trova che l’argilla toglie la calce all’acqua, e, dopo un contatto sufficientemente prolungato, l’acqua non rende più azzurra la tintura di tornasole arrossata. Se all’argilla si sostituisce silice gelatinosa, questa porta via egualmente la calce, quantunque meno energicamente. Anche l’allumina idrata porta via un poco di calce; mentre la magnesia, l’ossido di ferro e di manganese non ne tolgono sensibilmente. Questa esperienza prova che l’allumina, la silice, e sopratutto l’argilla, hanno per la calce un’affinità abbastanza grande per toglierla all’acqua, e fissarla allo stato di combinazione insolubile; mentre la magnesia, l’ossido di ferro, come la silice allo stato di sabbia quarzosa, non godono di questa proprietà. — Se s’impasta acqua di calce con silice gelatinosa, previamente disseccata e ridotta in polvere farinosa, e la si abbandona a sè per qualche tempo, avviene combinazione d’una parte della calce colla silice. — Riscaldando a calore ben diretto un miscuglio molto intimo di carbonato di calce e d’argilla, si ottiene una materia che coll’acqua dopo