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tili che forzatamente assorbirono. Noi senza guastare le radici possiamo colorare in bleu i fiori delle ortensie anche nel terreno, aggiungendo a questo, polvere di scorie di ferro; ma pure in tal caso, appena che le radici abbiano abbandonato il terreno siffattamente mescolato a sostanze ferruginose, tosto la pianta rigetta quelle materie inutili alla propria nutrizione, ed i fiori ritornano al primitivo loro color roseo.

Le accennate sperienze non riguardano che un effetto temporario, e le soluzioni possono per alcun tempo, anche in piante levate dal suolo, aver mantenuta un’apparenza di vegetazione, che non è da confondersi colla nutrizione, poichè nessuna pianta può continuare le proprie funzioni quando venga costantemente mantenuta nelle soluzioni.


§ 15. — Le soluzioni non nutrono; anzi sono nocive. Il terreno si oppone all’azione nociva delle soluzioni. Fatti agricoli che le soluzioni nuocono. Sperienze del Dott. Cossa.

Liebig, oltre al negare la nutrizione per mezzo delle soluzioni, aggiunge essere probabile che le radici muojano quando il nutrimento giunge loro in istato di soluzione. Ed anche una tale asserzione verrebbe convalidata da alcune esperienze e da alcune osservazioni fatte da quello stesso Bouchardat, il quale nel suo trattato di botanica, parlando della nutrizione delle piante s’esprime in questi termini:

L’acqua è senza dubbio il principale agente che serve ad introdurre gli alimenti nelle piante.

E dopo d’aver indicato come nelle piante s’introducano il carbonio, l’idrogeno, l’ossigeno e l’azoto, dice: