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la calce unita all’acido fosforico formerebbe un fosfato di calce solubile coll’eccesso di acido carbonico della soluzione. Confessa però egli stesso che:

Questi effetti nel terreno sono sfuggevoli, sebbene possano essere continui quando continuo sia il concorso dell’acido carbonico, perchè l’allumina e l’ossido di ferro s’impossessano immediatamente dell’acido fosforico, e ricostituiscono fosfati insolubili, e carbonato di calce parimenti insolubile.

Il carbonato di calce divien solubile quando, per un concorso d’acido carbonico, si converte in bicarbonato. Il bicarbonato, che non esiste fisso nello strato coltivabile, può nondimeno trovarsi in molte acque finchè non siano in libero contatto coll’aria, o che non trovino materiali cui cedere il proprio eccesso d’acido carbonico. In fatto, i tufi, le stallatiti, le concrezioni calcari, e molte fra le fossilizzazioni, sono dovute alla presenza d’un bicarbonato calcare, il quale, trovatosi in condizioni da lasciar svolgere un equivalente d’acido carbonico, si depositò come carbonato, ricoprendo o cementando materie organiche od inorganiche. Ma alla superficie del terreno è impossibile la formazione e la conservazione d’un bicarbonato di calce.

Persino il carbonato di ferro affatto insolubile nell’acqua pura, vi si scioglie sensibilmente in concorso dell’acido carbonico, come evidentemente scorgesi in molte acque di sorgente, le quali depongono immediatamente sugli oggetti il carbonato di ferro insolubile, appena che riescano in contatto libero coll’aria. Anche in questo caso si sviluppa l’eccesso di gas acido carbonico che teneva disciolto il carbonato, appunto come avviene col bicarbonato di calce che serve alla formazione delle stallatiti, tufi, ecc.

A tale riguardo, una cosa che a me sembra aver molta importanza è la seguente. Noi troviamo che tutti gli alcali, alcali terrosi, terre e metalli, o meglio i loro