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perno della nutrizione vegetale, e si confuse assorbimento con assimilazione.

Non è del mio assunto il parlare delle cause fisiche e chimiche le quali determinano l’assorbimento e l’ascensione dei liquidi nell’organismo vegetale. A me, per ora, basta il fatto: questo assorbimento c’è, ed è fatto con forza e rapidità. Innumerevoli sono le sperienze che lo dimostrano; e nessuno le ignora. Quel che a me importa è il mostrare che altro è l’assorbimento ed altro l’assimilazione; e che vi può essere assorbimento senza che vi sia assimilazione o nutrizione.

Nessuno, infatti, vorrà negare che le piante assorbano anche durante la notte, o mantenute costantemente nell’oscurità, finchè questa non ne produca la morte. Nessuno vorrà negare che se ad una pianta si levassero tutte le foglie, questa continuerebbe pur sempre ad assorbire umidità dal terreno. Infatti si possono mantenere per qualche tempo verdi o freschi i mazzi di fiori e i ramicelli la cui parte inferiore peschi nell’acqua. Si può far assorbire molt’acqua, e sostanze in essa disciolte, a piante d’alto fusto appena tagliate e munite delle loro foglie. Si arriva ad imbevere di liquidi colorati legni senza foglie e senza corteccia, purchè tagliati di recente; ed è per assorbimento che si fanno penetrare, nei legni tagliati di fresco, sostanze che valgono a conservarli più a lungo. — In tutti questi casi voi potete assicurarvi dell’assorbimento e dell’introduzione di sostanze estranee, esercitanti anche le rispettive loro azioni chimiche, ma in nessuno potrete riscontrare la nutrizione. Anzi le cause naturali che tendono solo a favorire l’assorbimento, attivando la traspirazione, quali sono i forti e continuati venti e la secchezza dell’aria, contrariano evidentemente la nutrizione.