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notturne meritano d’essere maggiormente studiate nella loro fisiologia allo scopo di meglio stabilirne la distinzione colle altre. E questa distinzione, più che nella presenza o mancanza di cotiledoni la troveremo nella reciproca azione della struttura e del modo di nutrizione. E credo di non essere molto lontano dal vero asserendo che le piante acotiledoni non assorbono acido carbonico, potendo vegetare nell’oscurità ed a temperatura più bassa delle monotiledoni e delle dicotelidoni.
CONCLUSIONE.
L’attenta osservazione sintetica de’ fenomeni vegetali appoggia pertanto le seguenti conclusioni:
Le foglie assorbono e non decompongono l’acido carbonico atmosferico.
L’acido carbonico assorbito dalle foglie, per le fibre corticali del così detto libro, si porta ai succhiatoj delle estremità delle radici.
I succhiatoj delle radici, per mezzo dell’acido carbonico, elaborano i materiali per assimilarsi le sotanze nutritive.
L’azione digestiva dell’umore emesso dalle radici sui materiali terrestri, essendo una vera azione chimica, varia secondo la quantità e la qualità dei materiali cui viene a contatto.
L’energia del sugo emesso dalle radici varia a norma della quantità d’acido carbonico contenuto.
La quantità d’acido carbonico varia a norma delle condizioni in cui trovansi gli organi destinati ad assorbirlo, cioè a norma della loro forma e struttura, e del grado di temperatura atmosferica.
Le cause che contrariano l’assorbimento dell’acido carbonico, o che ne diminuiscono l’efficacia, diluendolo di troppo, agiscono sfavorevolmente sulla vegetazione.