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sono annue, o che durano tutt’al più finchè non abbiano fruttificato; che non ramificano e crescono solo per la gemma terminale, perchè le loro foglie non hanno picciuolo e formano una specie di estesa guaina intorno al fusto o culmo, per modo che soffocano ed impediscono lo sviluppo della gemma che sta presso la loro base. A me pare che tutto si asserisca per solo desiderio di distinguere e dividere, senza far attenzione, che ogni fenomeno dipende dalle diverse circostanze nelle quali si manifesta o si può manifestare.

Ammesso che la parte cellulare o legnosa d’una pianta, all’incominciare della vegetazione, serva qual parte nutrice del germe, che poscia compie l’ufficio d’organo conduttore e distributore dell’umor nutritivo ascendente, la continuazione della vita d’una pianta può dipendere dal sostituirsi nuovi germi a quelli deperenti o deperiti.

Allorquando il clima sospende la vegetazione per un tempo più o men lungo, essa si risveglia sol quando sianvi gemme capaci di germinare e germogliare; e la vegetazione verrà diminuita od affatto sospesa ogni qualvolta le gemme, per una circostanza qualunque, vengano a diminuire od a scomparire affatto.

Perciò allorchè il freddo e la siccità siano tali da distruggere, disorganizzare od essicare i germi gemme, la pianta morirà per tutta quella porzione che venne colpita. I guasti naturali od artificiali procurati all’alburno (gelo, fratture, parassiti od insetti), ponno essi pure determinare una soppressione o disorganizzazione d’un tratto più o men rilevante di rami e d’un numero maggiore o minore di gemme, quindi una parziale cessazione nella vita vegetativa della pianta. Così succede quando per una causa naturale od artificiale rimanga soffocato un certo numero di gemme, sia dalla disposizione delle foglie intorno al fusto od al germe, sia da coperture collocate artificialmente, sia da altre condi-