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Non credasi però che questa separazione fra la struttura della corteccia e quella del legno venga ad invalidare la nutrizione per l’umor ascendente. Il legno si nutre dall’interno all’esterno, dal basso in alto, e l’ultima superficie sulla quale l’umor ascendente esercita la propria azione è l’alburno; e lo strato corticale che lo ricopre, senz’esservi riunito, rappresenta un complesso di parti aventi un proprio modo di comportarsi, e che diversifica da quello pel corpo legnoso.

Il così detto libro, secondo me, è un tessuto formato dall’intreccio e riunione di varie fibre radicali, o radici, che dalle gemme della pianta si portano al basso in cerca del terreno.

La materia parenchimatosa verde, che vi è interposta, mostrerebbe la presenza dell’acido carbonico atmosferico al pari di quella interposta fra le nervature delle foglie.

L’epidermide superficiale è paragonabile alla cuticola od epidermide animale, la quale serve solo a difendere le sottoposte parti da un troppo libero contatto cogli agenti esterni. Ho detto da un troppo libero contatto, poichè, tanto l’epidermide animale quanto quella vegetale è munita di fori, detti in quest’ultima lenticelle, destinate a permettere una specie di respirazione o traspirazione delle parti superficiali. Quest’epidermide, siccome la più esposta agli agenti esterni, facilmente perde la propria vitalità, si dissecca, cade o resta in posto ingrossandosi con altra che si organizza al disotto a spese delle parti superficiali.

L’epidermide è guasta eziandio per l’aumento delle parti sottoposte, producendovi screpolature tanto in senso longitudinale quanto in senso trasversale. Nei punti denudati vien riprodotta dalle parti sottoposte; e nelle parti cui resta aderente, è raddoppiata da quella che si forma immediatamente al disotto.