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gno, non riescono egualmente bene sopra quello di qualunque pianta.

Le prime devono trovare nel terreno, e le seconde sul legno, i materiali opportuni alla speciale costituzione dei proprj germogli. Gemme di piante di diversa specie, innestate sopra un solo soggetto, ci rappresentano tanti individui separati, esercitanti ognuno un modo speciale di nutrizione. Le gemme d’una pianta non innestata ci rappresentano invece individui identici, ma che pure hanno una vita indipendente gli uni dagli altri, al pari delle gemme innestate.

Quali sono le conseguenze di tal modo di considerare le gemme relativamente all’innesto? A me sembrano le seguenti: 1° Che l’innesto riuscirà sol quando trovi nel legno del soggetto le sostanze opportune alla costituzione speciale del proprio organismo. 2° Che erronea è la regola comune dell’osservare l’identità della corteccia fra il legno delle due specie, per ottenerne un criterio di riuscita. 3° Che indispensabile e più sicuro all’incontro è il criterio dell’identica composizione delle due piante, fornitoci dall’analisi chimica. 4° Che un soggetto può nutrire varj innesti purchè abbia in sè gli opportuni materiali. 5° Che ogni germoglio di gemma innestata, scegliendo speciali sostanze e funzionando separatamente, conserverà, senza bisogno di meravigliose congetture, la propria individualità, cioè colore, sapore, forma, e propria composizione, come conservano i particolari caratteri varj semi vegetanti entro un ristretto spazio di terreno. 6° Che se le foglie, per la loro configurazione e struttura, hanno, come dissi al § 27, influenza sulla scelta, potremo dall’analogia della loro configurazione, disposizione e qualità, avere un miglior indizio della qualità di componenti della pianta, e quindi della riuscita dell’innesto.

Anche le conseguenze che l’innesto esercita sul sog-