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zatura mediana nel punto che divide la parte aerea dalla parte sotterranea, e che fu detta colletto. In seguito la cellula continuerà a segmentarsi, tanto nella parte inferiore che nella superiore, ed ogni porzione avrà le stesse proprietà della cellula primitiva, quella cioè di avere un polo che tende a portarsi verso terra e convertirsi in radici, ed altro che cerca l’aria, e che riproduce parti aeree. Le suddivisioni del tronco e le foglie rappresenteranno assai approssimativamente le diramazioni ed i succhiatoj delle radici, tanto nella distribuzione, quanto nell’ordine e modo di sviluppo. — Le condizioni nelle quali trovasi ciascuna cellula determinano lo sviluppo di parti aeree, o di parti che cercano l’oscurità ed il terreno. Il fatto è incontrastabile, ed un ramo interrato mette radici e non germogli, ed una radice sollevata sopra terra dà luogo a germoglio e non già a radici.

Pertanto tutta la superficie legnosa della parte aerea e della parte sotterranea sarà munita di organi consimili, cioè di cellule dotate dell’egual facoltà di mettere germogli e radici. La comparsa degli uni o delle altre, e la regolarità della loro comparsa sarà cosa affatto dipendente dalle condizioni nelle quali trovansi le cellule germi. Prendiamo adesso una gemma, quale in grande ce lo rappresenta il bulbo d’un giacinto, e disponiamola alla germinazione. Ogni scaglia del bulbo è munita alla base d’un germe, cui quella serve di massa cotiledonare. Ogni germe manderà il proprio prolungamento radicale, libera essendo la base d’ognuna; non così però sarà del prolungamento aereo, essendo talvolta impedito dal gonfiarsi e svilupparsi del germe vicino che gli serra contro la propria scaglia.

Vediamo ora come si comportano quei bulbi più piccoli che noi diciamo gemme. Prendiamo per es., un pezzo di tralcio di vite munito di due gemme, disponiamolo