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da cause artificiali o naturali, siccome dalla grandine o dall’urto di ciottoli, ed accompagnate dalle condizioni che disseccano o disorganizzano la loro superficie, non si riuniscono più alle parti circostanti o soprastanti sebbene quest’ultime arrivino a ricoprirle. Queste cause tutte sono di tanto maggior danno alle piante quanto più le colpiscano verso la parte inferiore. Si faccia attenzione a quelle piante che, durante le arature, vengono guaste nella corteccia o nel legno; quelle nelle quali si conficcano frequentemente chiodi per affilare i ferri da prato o per fissarvi altri oggetti, e le si vedranno deperire assai più prontamente di molte altre, maggiormente guaste nella parte superiore, per fratture e contusioni prodotte da venti, grandine, ecc. — Il taglio o la completa scalvatura dovrebbero poi arrecar certa morte. Prodotto un guasto nella parte inferiore, sebbene riparata dalle piogge o da altre cause esterne, esso, per una specie di azione chimica o di fermentazione, si propaga assai più prontamente nella parte superiore, perchè l’umore costretto d’attraversare le parti corrotte o guaste si spinge in alto e non in basso, ed in breve tempo tutti i vasi che lo conducono trovansi alterati nel colore e nella composizione; ed il deperimento procede rapido in tutta la parte da loro alimentata.
Quando una pianta vien guasta in qualche punto intermedio, se l’umor plastico forse il discendente, dovrebbe rimettersi o produr nuovi rami vigorosi al disopra del guasto medesimo, ma invece questi nuovi rami, sorgono al disotto, al pari dei rami succhioni al disotto delle piegature già avvertite, indicando chiaramente che l’umor nutritivo arriva dal basso.
Il maggior ingrossamento del tronco nella parte inferiore è dai fisiologi finora spiegato dal comprendere un maggior numero di coni concentrici di cambio organizzato, nonchè dal più facile suo condensamento, in