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zione si formerà sulla periferia uno spessore più o meno considerevole di libro, composto del residuo di tutti gli strati esauriti per la nutrizione, o pel semplice sviluppo degli strati prodotti in primavera. Al ritorno della primavera l’alburno dovrà nutrire e fornire gli organi più interni, si esaurirà, diverrà libro e si confonderà col libro dell’anno antecedente, spingendosi verso la corteccia per effetto della nutrizione, ed alimento delle parti interne; questa spinta orizzontale è quella che lascerà nei cosidetti raggi midollari le traccie della direzione. Addossato alla corteccia esterna, il libro andrà soggetto agli stessi agenti di essiccamento di quella; a sua volta spingerà all’infuori le parti vecchie più esterne della corteccia; le quali, non più nutrite, si fenderanno ed anche si staccheranno, e così il legno si farà alburno, l’alburno libro, ed il libro corteccia, rappresentando questa ultima una parte esaurita, estinta, qui à fait son temps. Indi ripete: Tutti gli anni il rango circolare delle porzioni esterne di uno stelo legnoso si sacrifica a profitto dello sviluppo d’un nuovo rango d’organi, nati nella parte più interna di ciascuna loggia, ed a quello dello sviluppo progressivo e proporzionale di tutti gli altri ranghi intermedii. Il tronco ingrossa per l’aggiunta di un nuovo rango, e per l’ingrossamento di ciascun rango in particolare. Il tronco per tal modo non cessa d’essere un tutto, un unità, un organo, il quale cresce sul piano o tipo di tutti g!i altri organi, che perde al di fuori e ripara al centuplo le sue perdite per l’interno. (Noveau système de physiologie végétale).

Mi sono esteso sull’opinione del Raspail, ed ho voluto citare testualmente quest’ultima parte, allo scopo di porgere un’idea più chiara di quanto espose, essendo egli il solo finora il quale abbia attribuito al succhio ascendente la facoltà nutritiva o plastica che gli altri attribuiscono al discendente; e perchè egli, pel primo, ammette l’intuscezione, ossia la nutrizione per l’interno contemporanea in ciascuna porzione del legno. — Soltanto, come spero di provare, non sarei con esso d’accordo sull’ufficio delle parti più superficiali, ossia del loro esaurimento a profitto delle parti sottoposte e più vicine al centro.