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strati quanti gli anni di vita dell’albero o della pianta.

A. de Jussieu è seguace di Mirbel, e, coll’addensamento ed agglomerazione del succhio discendente, spiega quei fenomeni che Gaudichaud ed i suoi predecessori attribuivano alle fibre radicali discendenti.

Nelle piante monocotiledoni le fibre vascolari, o fascetti fibrosi, discendono pel centro del fusto, tramezzo a tessuto cellulare che lo riempie, come nel melgone, o fra il tessuto cellulare contenuto nello spazio esistente fra due cilindri di diverso diametro, l’uno introdotto nell’altro, come vediamo nei culmi delle canne, del frumento, del riso, ecc.

Tutti gli accennati fisiologi ritengono le piante aumentare e ripararsi per effetto del cambio o succhio discendente, elaborato dalle foglie; o tutt’al più alcuno ammette che l’umore trasudante dall’alburno s’organizza soltanto in concorso dell’azione del succhio discendente o dell’azione delle parti verdi della pianta.

Solo Raspail manifestò un’opinione contraria, accordando ai vegetali lo stesso modo di nutrizione che si riscontra negli animali. All’aumento per sovrapposizione di materiali sostituì con filosofico criterio, l’intuscezione; e ritiene che il succhio plastico sia l’ascendente, il quale non solo si fa strada per gli strati più centrali, ma questi pei primi aumentano respingendo sempre più all’infuori gli strati meno centrali. Il modo col quale aumenta e si moltiplica la cellula è per Raspail la base e la norma per intendere come aumentino e si moltiplichino le parti nei vegetali.

Ogni anno, ei dice, vi è aumento nell’alburno e nel legno; ogni anno si opera uno sforzo interno, dal centro alla circonferenza, un accrescimento regolare in diametro. Nel medesimo tempo e per necessaria conseguenza, ogni anno gli strati esterni dell’alburno si consumeranno a profitto dell’alburno, del legno, e della formazione di nuovi embrioni legnosi. Durante la vegeta-