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chiama embrioni fissi, per distinguerli dai liberi, i quali si trovano nei semi. Tali gemme traggono i materiali necessarii alla loro nutrizione dall’interno parenchima; e, come l’embrione del seme, col movimento ascendente della piumetta danno luogo al nuovo ramo, e, col movimento discendente di quella porzione che rappresenterebbe la radicetta formano il nuovo strato legnoso, mandando delle fibre, fra il libro e l’alburno, verso la parte inferiore della pianta. L’ingrossamento della parte superiore alle strozzature e stringimenti che si fanno sulle piante troverebbe la cagione nell’accumularsi delle fibre che non possono discendere. Dupétit-Thouars trovava nei fenomeni che accompagnano l’innesto ad occhio una conferma alla propria opinione. — La teoria di questo fisiologo ebbe poi un valido sostenitore in Gaudichaud, il quale la sviluppò maggiormente, asserendo che i vasi delle foglie non provengono dal tronco; che le radici non mandano alcun tessuto nel tronco, ma ne ricevono; che il tronco aumenta per tessuti radicali che vengono dall’alto, e non dal basso.

Mirbel intanto sorgeva a combattere l’opinione del Dupétit-Thouars. Diceva che esaminando un giovane e vigoroso ramo, al momento della vegetazione, tra il libro e l’alburno, riscontravasi uno strato d’un liquido limpido, il quale a poco a poco s’inspessiva e prendeva consistenza. Questo essere il cambio formato dal succhio discendente, misto a parte dei succhi proprj del vegetale, organizzantesi in modo da fornire un nuovo strato al libro ed all’alburno. Così spiegava l’ingrossamento del libro e dell’alburno, ossia della corteccia e del legno propriamente detto. Ogni anno pertanto il cambio costituiva un cono allungato, colla base in basso, ricoprente un minor cono formatosi l’anno antecedente, per modo che il tronco sarebbe formato da una serie di coni addossati gli uni agli altri, la di cui base offrirebbe tanti