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conserverà nella propria massa o nella vegetazione delle sue gemme una maggior vigoria, con un color biancastro tendente al verdastro; la durata della vegetazione sarà maggiore, e vi si riscontrerà un leggier aumento di materiali. Ciononpertanto, esaurita la massa cotiledonare, cesserà parimenti ogni fenomeno vegetativo, e si avranno gli stessi fenomeni di deperimento.

Il terzo tubero, esposto alla luce, senza terra, ma nell’opportunità di sviluppare le proprie gemme, darà germogli più pronti, meno acquosi, per una maggior traspirazione; bianchi dapprima, indi verdeggianti; tutti tendenti a svolgersi in germogli aerei, muniti di foglie abbastanza pronunciate. Finalmente, consumata la massa cotiledonare, esso pure subirà il deperimento soprannotato, senza alcun aumento di materiali.

L’ultimo, posto nelle ordinarie condizioni, dapprincipio, come nel seme, convertirà parte della propria sostanza allo sviluppo primo dell’embrione, delle prime foglie e delle prime radici; ma, sviluppate queste, cesserà di vuotarsi. Infatti non è raro il trovare al momento del raccolto quasi ancora intatti i tuberi che servirono all’impianto. Sol quando il terreno fosse estremamente secco, non potendo la vegetazione continuare col normale solvente acquoso del terreno, progredisce o torna a mantenersi a spese del tubero, che ancora ha conservato la propria umidità. Questa è una fra le cagioni che il pomo di terra mostra soffrire poco la siccità estiva. — Finalmente, la vegetazione di questo quarto tubero, continuerà sino al termine della vita annuale, cioè sino alla maturazione del frutto, o continuerà finchè la temperatura lo permette, avendo sempre aumentato i materiali che costituivano gli steli, le radici, i tuberi, ecc. Se adunque la scomposizione della massa cotiledonare cessa appena che, trovandosi la pianticella nelle normali condizioni, abbia le foglie sviluppate. Se la prima ger-