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gnatamente ove sia formazione amilacea; c’indica che la fermentazione in concorso del processo vegetativo, non lasciando deposito di tartrati, converte quelle basi alla composizione del nuovo organismo vegetale; ci spiega come, durante l’assimilazione, possa esservi un’eliminazione d’acido carbonico, quale uno dei principali elementi costitutivi degli acidi vegetali che salificano quelle basi alcaline; e spiegherebbersi finalmente alcuni depositi che succedono nell’acqua entro la quale peschino le radicette de’ semi germinanti senza il concorso del terreno.
Nella germinazione naturale, come nell’artificiale che si fa, per esempio, allo scopo di fabbricare la birra, i risultati sono identici, e sono accompagnati dagli identici fenomeni, cioè sviluppo di calore e svolgimento di acido carbonico, riconoscibile pei caratteri speciali a quest’acido. Fuorchè, nella germinazione naturale l’aumento di temperatura, ed il sensibile sviluppo d’acido carbonico, non è riconoscibile se non quando si riuniscano molti semi a germinare nello stesso spazio. E qui è da avvertire che il calore e la presenza dell’acido carbonico sono evidenti sol quando il seme germini col semplice sussidio dell’acqua e dell’opportuna temperatura senza alcun intervento di materiali terrestri.
A che servono i prodotti della scomposizione della massa cotiledonare nell’epoca germinativa? — La germinazione abbisogna di acido carbonico atmosferico per la formazione della propria sostanza, o per elaborare i materiali della propria massa cotiledonare?
Un seme munito di massa cotiledonare, già lo dissi, rappresenta esattamente un uovo d’un animale oviparo, cioè d’un animale le cui uova si sviluppano all’esterno, e senza alcun legame col di lui corpo. Tanto un uovo animale, quanto un uovo vegetale, possono essere incubati artificialmente coll’intervento dell’aria o dell’ossi-