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radici soltanto nelle volute qualità e proporzioni, non potendosi negare che le piante abbiano differenti composizioni, sebbene cresciute nelle medesime condizioni. Dirò anche più: le escrezioni dovrebbero essere stragrandi. I materiali disciolti inutili a qualunque pianta, o quelli inutili ad una speciale qualità, dovrebbero essere espulsi in quantità grandissima per una susseguente e necessaria scelta avvenuta nell’organismo vegetale. — Ma dove sono gli organi ed i canali escretori? Dove questa grande quantità di materie inutili escrete? — Organi, canali e materie finora riuscirono introvabili anche al microscopio. Ed alcuni grumi che talvolta si mostrano presso le estreme radici non rappresentano menomamente tutte le materie inutili da restituirsi al suolo, e possono trovare spiegazioni diverse. Le escrezioni insomma oggidì sono inammissibili.

Ciononpertanto questa scelta dei materiali, che da taluno si volle attribuire ad un’endosmosi specifica a ciascuna pianta, avviene soltanto in presenza del terreno, e senza di esso, le piante che sono costrette ad assorbire liquidi, che tengono in soluzione varii materiali, si comportano diversamente.

Bouchardat in una sua memoria, letta il 7 giugno 1846 all’Accademia delle Scienze, sulla domanda se le piante poste in una soluzione contenente diverse sostanze, mostrino preferenza per alcuna di essa, dopo attentissime sperienze, conchiude col dire:

Un vegetale, che peschi liberamente colle proprie radici in una soluzione diluitissima di molti sali senza azione chimica sui tessuti, assorbe nella medesima proporzione tutte le sostanze contenute in questa soluzione.

Se Teod. de Saussure arrivò ad una diversa conclusione, dipende dall’aver egli operato sopra alcuni centigrammi di sale in soluzione, senza tener conto dell’e-