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concime), sono mediocri ed anche detestabili, mentre quelle delle seconde terre, se ben coltivate sono eccellenti.

Le due prime conclusioni concordano pienamente con quanto già esposi; cioè che i materiali concimanti si fissano o si combinano coi materiali terrestri avanti d’entrare nell’organismo vegetale. Epperò, queste combinazioni saranno tanto più facili e pronte, quanto più i materiali concimanti ed i terrestri si troveranno in uno stato di maggior suddivisione, come appunto avviene coi concimi ben decomposti o liquidi, applicati su terreni ben lavorati e porosi. Come pure, saranno tanto più facili e pronte quanto più svariati o numerosi saranno i materiali terrestri, o, come s’esprime Thenard, quanto più complessa e meglio organizzata sarà la macchina.

Che la calce in molte circostanze possa servire a fissare i concimi, e specialmente l’acido fosforico, ne abbiamo già un indizio nel poter essa con quest’acido, tolto a combinazioni poco stabili o soprasature, formare un composto insolubile, qual’è il fosfato di calce. L’Institut. (2 fev. 1859) riporta che Meugy nel 1858 avendo aggiunto fosfato fossile di calce a due diversi pezzi di terreno, l’uno privo di calce, e l’altro previamente emendato con questa, ottenne un effetto assai maggiore nel primo che nel secondo. — Nel terreno già emendato colla calce questa doveva infatti impadronirsi d’una parte dell’acido fosforico, e saturarsi avanti di predisporsi ad abbandonarne alle piante, come quando si mescoli a terren fertile l’allumina e gli ossidi di ferro del sottosuolo che non abbiano mai dapprima risentita l’influenza dell’aria e delle materie concimanti.

Dargent nel far cenno dei diversi usi agricoli della Calce (Journal d’Agr. Prat. 20. Fev. 1859) parla dei vantaggi di questa sulla marna.

La marnatura dei terreni si fa ogni 15 anni in ragione di 250