Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
108 |
terò brevemente le principali conclusioni riferendole nella stesso ordine, e facendole seguire dai necessari appunti.
Comincia Thenard col dire d’essere egli sorpreso come una sostanza minerale, anche la più insignificante dal punto di vista della composizione, eserciti un ufficio assai più considerevole di quello che gli si supporrebbe; e ch’egli è ben lontano dal ritenere essere il terreno un semplice sostegno ed una spugna. Doversi piuttosto considerare come una macchina complessa, la quale funziona tanto più bene quanto meglio è organizzata.
Con quest’ultima espressione pare che voglia l’autore asserire che un terreno funziona tanto meglio quando sia composto da un più gran numero di materiali diversi.
Il risultato delle recenti sperienze di Thenard e di quelle di Way, chimico ed agronomo inglese, eseguite sulle terre, sui concimi, sui fosfati e sui silicati, condusse alle seguenti conclusioni.
1.a Il concime si fissa in certi terreni combinandosi alla materia minerale. La calce è il materiale che preferisce.
2.a Nei terreni che mancano di calce, o che non vi sia in dose sufficiente, o dove l’allumina e l’ossido di ferro non si trovino in certe condizioni, non vi ha fissazione di concime. Allora quei terreni non possono, senza gravi perdite, essere concimati largamente, nè per lungo tempo
(forse rimaner concimati o conservare per lungo tempo la fertilità dovuta al concime).
3.a Così i terreni si potranno già dividere in quelli che fissano il concime, quali gli argillosi, siliceo-calcari, e le argille che contengono allumina e ferro in un certo stato d’idratazione; ed in quelli che non fissano il concime, quali i silicei, feldspatici, granitici, e quelli nei quali l’elemento calcare fu consumato, o che non contengono allumina e ferro in un conveniente stato d’idratazione.
4.a Le acque di drenaggio delle prime terre (che fissano il