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che il concime che ne risulta riesce di gran lunga superiore ad altro condotto ed ammassato al di fuori, forse perchè nella stalla le esalazioni ammoniacali costituiscono un’atmosfera che facilita d’assai la nitrificazione.

Sarei poi disposto a credere che questa nitrificazione sia quella che nella coltivazione di alcune piante lasciò sospettare che potessero assorbire azoto direttamente dall’aria, riscontrando nei raccolti una maggior quantità d’azoto di quella ch’erasi somministrata o rinvenuta nel terreno al principio della loro coltivazione. Finalmente questa naturale nitrificazione è quella che fece fare a Lawes e Gilbert le domande 5.a e 6.a citate al § 22.

§ 23. Le Coltivazioni amelioranti. Incertezza delle analisi chimiche del terreno.

I vantaggi che si riscontrano in seguito alla coltivazione delle leguminose, e specialmente del trifoglio e della medica, a mio credere, trovano la loro ragione nei suesposti principj.

L’abbondante prodotto che fornisce la medica per 12 e più anni, è certamente superiore a quanto potrebbesi aspettare dalle cure che le si prestano. Ma la medica, come ognuno sa, manda radici profondissime nel suolo, e quanto più lo trova profondo vegeta per un numero maggiore di anni, lasciando in seguito un terreno altrettanto migliore. In teoria questa coltivazione dovrebbe aver esaurito il suolo, ma in pratica si vede ch’esso ha migliorato, ossia che meglio serve nelle successive coltivazioni. La medica durante il tempo che vegetò, per mezzo delle proprie radici introdusse materiali atmosferici (acido carbonico), elaborò materiali sempre più profondi, allungò quella tal corda del pozzo, lasciando si può dire in riposo il terreno superficiale. Inoltre, questo