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nimali morti, ecc. Tali ammassi, rimescolati frequentemente e mantenuti in luogo coperto e riparato dal sole e dalla pioggia, trovansi nelle condizioni nelle quali si fanno le nitriere artificiali. Confessa il Boussingault che per molto tempo disapprovò la pratica di questi ammassi, sembrandogli teoricamente che la maggior parte dell’azoto in combinazioni volatili dovesse andar perduta; ma che continuò a permetterne la formazione e l’uso, stante l’effetto superiore a quanto sarebbesi sperato dall’azione separata o complessa delle sostanze che li costituivano.


Pure, aggiunge, i nitrati nel terriccio non entrano tutt’al più che per 1/200, e nella terra vegetale o coltivabile anche in proporzione minore, poichè questa può essere rappresentata da terriccio sparso o mescolato in minor o maggior proporzione in un dato volume di sostanze minerali, argillose, calcari o silicee. E se aggiungiamo artificialmente al terreno una quantità anche maggiore di nitro, siamo ben lungi dal trovare gli effetti degli ammassi di terra nei quali avvenne una naturale nitrificazione.

Ebbene, questa esattissima osservazione del Boussingault avrebbe, secondo me, una soddisfacente spiegazione nel ritenere che i materiali in quelli ammassi si trovino in uno stato di opportuna combinazione, tale da presentarci effetti di molto superiori a quanto potrebbe aspettarsi, specialmente avuto riguardo al valore concimante finora attribuito alle sostanze che li compongono. — Da qui l’esagerata importanza che pochi anni or sono si attribuiva ai così detti composti, i quali altro non erano, a ben considerarli, che una nitriera artificiale più o men bene costituita, il di cui prodotto si adoperava ne’ campi soltanto dopo un anno od un anno e mezzo. Da qui l’azione più pronta e più efficace (trascurato il calcolo di tornaconto) de’ concimi vecchi ridotti quasi a terriccio. Da qui l’uso e la raccomandazione di conservare nelle stalle gli ammassi di terra provvenienti dalla lettiera terrosa che si sottopone alle pecore, asserendo