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cimazione, fatta troppo tempo prima della semina, vada in gran parte perduta per la coltivazione, pel dilavamento delle piogge o per l’evaporazione. Eppure sembra che le sostanze concimanti, e specialmente le azotate ed ammoniacali, in seguito alle piogge, vengano assorbite e trattenute dal terreno; che anzi, trovandosi alla superficie, in concorso de’ materiali atmosferici, facilitino la nitrificazione, fornendo si può dire allo stato nascente i prodotti della loro scomposizione. — Qui forse risiederebbe la causa della tanto discussa convenienza di spandere il concime sul terreno molto tempo prima del lavoro che precede la semina, oppure di interrarlo immediatamente con questo. Finora, nei climi freddi ed anche nei temperati, ad eccezione dell’estate, non si trovò una costante differenza nella concimazione fatta nei due tempi suddetti, e la quistione non è ancor bene decisa. D’altronde il fatto pratico ci deve porre in qualche avvertenza, e non credere che sia errore tutto quanto il coltivatore conosce per rotina.
Innegabile è però che un letame non troppo fresco nè troppo scomposto, ma già avanzato nella decomposizione, lasciato esposto per molto tempo all’aria, perde molte sostanze volatili, specialmente ammoniacali; ma forse, disponendo colla nitrificazione i materiali terrestri della superficie alle ultime combinazioni utili alle piante, ci compensa abbondantemente della perdita, procurandoci materiali immediatamente assimilabili.
Importanti a tale proposito sono le parole del Boussingault il quale, parlando del terriccio e della terra vegetale (Journal d’Agric. pratique 5, juin. 1859), attribuisce alla nitrificazione i pronti e rilevanti effetti prodotti dallo spargere sui prati o sui cereali le materie provenienti dagli ammassi di scopature di case, strade, cotiche, paglie, ceneri, ecc., sui quali di quando in quando si versi urina, acqua, sangue, o si mescolino avanzi d’a-