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Recentissime sperienze del Boussingault (Journal d’Agriculture pratique, 20 mars. 1859) vengono a togliere quasi ogni dubbio sulla possibilità della nitrificazione dei materiali terrestri, terminando coi seguenti risultati:

1. Che in un terreno fertilissimo, quale è quello di Liebenfrauenberg, 96/100 dell’azoto che vi si trovano, possono non aver effetto sulla vegetazione, sebbene quest’azoto derivi evidentemente e faccia ancor parte delle materie organiche.

2. Che i soli agenti capaci di agire immediatamente sulla pianta, portandovi azoto, sembrano essere i nitrati ed i sali ammoniacali, sia che preesistano o che si formino nel terreno durante la coltura.

3. Che, in ragione delle piccolissime dosi d’acido nitrico e d’ammoniaca, generalmente contenute nel terreno, una pianta, per raggiungere il proprio sviluppo normale, deve disporre d’un volume considerevole di terra, il quale non è menomamente in relazione colla quantità d’azoto contenuta ed indicata dall’analisi.

4. Che, per quanto riguarda l’apprezzare la fertilità attuale d’una terra vegetale, l’analisi conduce a risultati i più erronei, dosando contemporaneamente e confondendo l’azoto inerte fissato in combinazioni stabili (vedi § 20), e quello suscettibile d’entrare nella costituzione de’ vegetali.

5. Che la terra vegetale lasciata in riposo perde una notevole quantità di carbonio appartenente alla materia organica dalla quale è fornito. Che la proporzione d’azoto, lungi del diminuire durante la combustione lenta del carbonio, sembra aumentare. E finalmente che resta a decidere se, nel caso in cui l’aumento dell’azoto sia manifesto, vi sia stata nitrificazione, o produzione o semplice assorbimento d’ammoniaca per parte della terra.

Questi risultati confermano pienamente quanto finora si disse, cioè che i materiali organici azotati, che trovansi nel terreno o che vi sono aggiunti, prima d’entrare nell’organismo delle piante, devono subire alcune