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toni i quali fonatori di marine conche andauauo con fefteuoh gefti guizzali do per Tonde. In quello modo camminando, girata d’intorno gran parte d’Italia, àfoce d’Arno fi conduflero, per le cui acque alla bella Fiorenza peruenuti, comparuero col detto ordine, preuenuti da quattro Tritoni, lopra i mcdefimi Delfini nel gran Teatro, do* po l’entrata del fiero Marte. Quiui ferma* ti, oue la Serenillìma nouella fpofa rilede* ua, da T Adria furono cantate dolcemente in loda di lei cinque ottaue. Finito il canto di quiui fi partirono, & arriuati oue gl’altri uenturieri fi ftauar o, fmontati de Delfini à terra, palleggiando il campo fecero di loto ricchiffima moltra. Dopo quella vn folo Caualiero, lo quale con nome di sfortunato fi faceua chiamare, tutto „:i fi nilfima armadura, e di ricchi vedi* menci coperto,andandoliinnanzi i loliti paggi, à riconoftere il campo comparile. Non entrò da poi tempo in mezzo, che per opra del tremendo Dio de gli ondofi re* gni, lì vide venire nel Teatro vna galera, 8c di ciurma, ed’ogn’altro necelfario prouedimento bene armata, foprala cui prora egli col terribile tridente pollo nella delira mano in piede fi llaua. Giuail bellilfimo legno per miracolo rirato dalle remanti ciurme, fuori dell’acquei voga battuta, & à punto fi fermò tanto, che ad vn fortillìmo Cana