Pagina:Gaci - Poetica descritione d'intorno all'inventioni della sbarra combattuta in Fiorenza, 1579.djvu/22

ZO vicini bofchi, che alle fpefle lelued’Eurota amata habitationedella cacciatnce Dea, arriua rono. Quiui, doue arbori antichiflìmi non haueuanomai alcuua fcurc fentito, fenza pus re de fronzuti rami di quelli volere farfi cepan na allo fcoperto fi polarono. Quello luogo oucfenticro alcuno non apparirla, anzi che tutto da vecchie radici, e da lunghiffimi roghi era occupato, per teftimonio della loro di iperata pena s’elefTero. E percioche a miferi fuole efiercid conforto cagione hauerc delle loro miferie compagno, accio IVno col dolore dell altro il Tuo non faccflc minore, c per fuggirei conforreuoli ragionamenti, per alquanto fpatio da fieme fi dilungarono. Tanto che impediti dalle fanatiche piante, quello non potcua edere da qucfto veduto, auucnga che l’vno porcile il rammarico dell’altro age= uólttìente fentire. Era alcuna volta, che elii ien tendo fi tra le continue lagrime del tutto ve ntr meno,.con fughi d herbe, e radici porge® uanoalleconfumate membra qualche rifto® ro, non per fuggire che l’anima da legami del Corpo difciolta andalfe cercando nuoui fecoli; ma per impedire, che non fi tolto mancaffc quel dolore,lo quale elli imaginauano alle crudeli amati donne piacer tanto. Era à ciascuno de miferi Caualieri per lo lungo Itenro il vilodiuenuto bruno, & gli occhi rientrati in dentro, chea pena fi dilcerneuano, d’intor fjo a quali pei lo continuo lagrimare vn rollo i- f. cer=