Pagina:Gaci - Poetica descritione d'intorno all'inventioni della sbarra combattuta in Fiorenza, 1579.djvu/19

i?; di non potere cfler con voìàgodere, efauori re la guan Donna d’Adria tanto amata dagli Dij:manon potendoli àgli auuerfi fati con»! tradire; farà fortezza dellammo mio il Tortene re quello dolore in fin, che conceduto mi fia di poterla vedere. In tanto non fia impedito dalla mia neceflità il yoftro proponimento. A nda te felici à godere quello, di che io dolce inuidia vi porto.,& i voftri campioni al fuperbo torneo conducete, che io non farò prima ne miei riuolti regni:peiuenuta,checolà man derò il mio, Di (piacque alle due Timprouifo accidente, che cofttingeua à faredubita par tenza da loro la terza forefla, gc.conofcendo non poterfi TenzaTaltrut manifefta rouina im pedire,ledierono forzata licenza. Partita l’A fia, prefero feco TAfFrica, e l’Europa i loro potenti guerrieri, & per eflalare in parte l’affanno, lo quale dalla difpiaceuole aflenza, efollecitudinedell’amata forella nc loro petti procadeua,alle marine (piagge n’andarono.Rì folucrono; poi che lugo (patio hebbero fopra qilecaminato, domandare in grada all’humi do DiOjchecol terribile tridéte i falfi regni co muoue,il modojódeefledi quiui partédo, po tertero ficnre al famofo Tirreno peruenire, Se paflando per quei luoghi, oue l’Arno s’infalfa, per Tacque di lui camminando, lafciata indietro l’antica Alfca alla bella Flora arriuare. Fatta la deliberadone, Se inuocato Net tuno, vfeedo quello fuor delTonde,eflei loro B defij