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in origine larga ed alta in modo da formare una sola pianura con quella di Casargo. Aggiungesi che il fiume corresse per questa valle ad unirsi colla Pioverna, ma che trovato, meno duro il fondo da quella parte, per cui scorre oggidì, ivi si aprisse il varco e si abbassasse poi a poco a poco. Ad appoggiare una tale asserzione citansi le vestigia di strade elevate e fatte fra i precipizî e fra le roccie lunghesso il corso del fiume, l’abbassamento giornaliero del letto della valle e la vasta pianura di Dervio, che, come si disse, venne formata coi materiali che il Varrone ivi ha trascinati1, Questi argomenti non bastano, a mio credere, a provare che tale veramente fosse nella più remota età lo stato geologico di questa valle. In ogni modo però il letto dovette essere molto più rialzato, e quindi diversa in parte da quella d’oggidì dev’essere stata anche la faccia della valle di Varrone2.

Nè solamente le suindicate, ma eziandio le valli Averara e Taleggio finitime alla Valsassina, e da questa per lungo tempo dipendenti, devon aver subito notevoli cangiamenti.

È la valle Averara, o come anticamente dicevasi Aurera, una diramazione della Valbrembana, e fa oggi parte del distretto di Piazza nella Provincia di Bergamo. Principia al Pizzo dei Tre Signori, e si protende fino allo sbocco della subalterna valle di Mezzoldo vicino al già detto capo-luogo. Stretto e ingombro di macigni è il letto, ignude e rovinose in gran parte ne sono le montagne composte di carbonato di calce e di schisto granitoso e micaceo. Dall’uno e dall’altro lato della valle principale s’internano altre vallette egualmente ispide e profonde, chiamate di Orniga, Casiglio, Torta e Mezzoldo, per l’ultima delle quali si va alla Cà di S. Marco e di là in Valtellina. Tutta la valle componesi di otto parrocchie e di altrettanti comuni tutti ricchi di marmi e di miniere3.

La Valtaleggio, o Valtaeggio, fa parte del distretto di Zogno pure nella Provincia Bergamasca. Stendesi dal sud al nord per miglia otto, ed ha la figura di un quadrilungo irregolare. Il torrente Enna, o Taleggia che si voglia dire, la traversa longitudinalmente e sbocca nel Brembo. Come la valle Averara è stretta ed angusta, poichè non ha la

  1. Raccolta delle memorie antiche di Premana, manoscritto favoritomi dal sacerdote signor don Bernardino Ratti.
  2. I lunghi e grossi strati di ghiaja e sabbia quasi paralleli scoperti nel 1883 nella costruzione della strada carreggiabile da Pra Piazzo al Ponte di Premana, a circa metà altezza tra l’attuale letto del fiume e la vecchia strada mulattiera ora abbandonata, suffragano all’opinione che quel letto dovette essere molto più rialzato, e che molta parte delle sue acque confluissero per la Valle Casarga al Pioverna. (L. A.)
  3. Questi comuni sono: Averara con Bastianelli, Costa, La Valle, Lavaggio, Prazzola, Redivo e Valmoresca; Casiglio; Cusio; Mezzoldo con Acquarina, Berreri, Bonetti, Castello, Fraglia, Maisetti, Scalaggio, Sparavera, Solivo e Vasalli; Olmo con Campelli, Cugno, Frole, Malpasso e Sigadole; Orniga con Rasiga e Sirta; S. Brigida con Bondo, Capriale, Carale, Chiappa, Colla, Foppa, Gero, Lugo, Mugiasca, Piazzo, Pozzolo e Taleggio; Valtorta con Bisagna, Cantello, Costa inferiore e superiore, Fucina, Grasso, Pagliata, Rava e Scarletto.