come fe’ Enea alla suprema sorte
cercando della misera Creusa, 30rimasa in Troia dentro delle porte.
Eco tapina, che vive rinchiusa
tra le spelonche, mi dava risposta
al fin della parol, come far usa.
Per ritrovarla scesi poi la costa, 35e driada trovai su nel sentiero,
che a guardar le ninfe ivi era posta.
— Deh dimmi, driada, prego, e dimmi il vero,
se delle ninfe ve ne manca alcuna,
o se ’l numero loro è tutto intero. 40— Quando la notte ieri si fe’ bruna
— rispose quella,— Ionia n’andò via,
e non era levata ancor la luna.—
E disse a me che cenno fatto avía
la dea Ciprigna, acciò ch’andasse a lei 45cosí soletta senza compagnia.
— Ma io, o giovin, volentier saprei
perché tu ne domandi ed a quest’otta
come vai quinci, e dimmi che far déi.—
Risposi:— Iersera, quando il dí s’annotta, 50io vidi lei; ond’io maravigliai
che sí soletta andar s’era condotta;
ch’i’ so che in questo loco stanno assai
centauri e fauni, e so che qui ed altrove
sono alle ninfe infesti sempremai. 55Io temo, o driada, che alcun non la trove
e, sol da questo mosso, quaggiú vegno:
questo a venir di notte qui mi move.
— Se Citarea, la dea di questo regno
— rispose quella— volle ch’ella gisse 60ed acciò ch’ella andasse gli fe’ segno,
nullo saría centauro che ardisse,
né che potesse impedirgli l’andata,
la qual i fati e la dea gli prescrisse.