100Ed io dirieto a lor, con gran suspiro,
presi la costa e salsi il monte ratto;
e quando giú nell’altra valle miro,
io vidi l’arco di Iunon lí fatto
ed alto in aere, il qual per segno diede 105Dio a Noè, con lui facendo il Patto.
E come re ovver regina siede
nell’alto tron, cosí su quel si pose
Venus vestita d’òr da capo a piede,
con la corona di mirto e di rose, 110con lieta faccia ed aspetto sí bello,
piú che mai dèe ovver novelle spose.
Cupido allor volar come un uccello
vidi per l’aere; e credo sí veloce
Cillen non corse mai, né tanto snello. 115Venus mi disse in questo ad alta voce:
— O giovin, c’hai montata insú la costa,
spronato dall’amor caldo e feroce,
la bella ninfa, che a te fe’ risposta,
da me e dal mio figlio a te è sortita, 120che l’abbi a tuo voler ed a tua posta.
Fa’ che tu passi qua, dov’è fuggita
nell’altra valle, e tanto lí rimagne,
che da Cupido per te sia ferita.—
Per questo io trapassai l’aspre montagne, 125tanto ch’io la trovai nell’altro piano,
che stava a coglier fior con le compagne.
Cupido lí non molto da lontano
di quella bella ninfa mi ferío
d’una saetta d’oro, ch’avea in mano. 130Però io con ingegno e con desio
m’appressa’ a loro e dissi:— O ninfe belle,
in questo loco sí silvestre e rio
per consigliarmi alcuna mi favelle:
deh! non v’incresca che alquanto qui stia, 135stancato tra le selve amare e felle.—