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CAPITOLO X

Nel quale l'Amore discorre delle varie impressioni dell'aere con l'autore,
a cui da Venere vien promessa la ninfa Ilbina.

     Oh Speranza vivace e sempre verde!
Se ogni cosa all’uom toglie fortuna,
ella sempre rimane e mai si perde.
     Questa soletto al lume della luna
5mi mise tra li boschi e tra li rovi
con gran fatica e senza posa alcuna.
     Dicea fra me:— Ben converrá ch’io provi
ogni mio ingegno e cerchi ogni paese,
che Lippea bella mia ninfa ritrovi.—
     10E giá cercando er’ito ben un mese
per l’aspro bosco e per la selva amara,
quando Cupido a me si fe’ palese.
     E come quando Febo si rischiara,
perché la nube grossa s’assuttiglia,
15che prima ostava alla sua faccia chiara;
     cosí una luce splendida e vermiglia
mi die’ nel volto; e, mentre l’occhio innalzo,
per veder meglio aguzzando le ciglia,
     io vidi lui, che stava su in un balzo
20e disse a me:— Ricòrdati che tue
giá tante volte m’hai chiamato falzo.
     Però t’ho tolto l’allegrezze tue;
ma io prometto a te di ristorarte,
se falso e traditor non mi di’ piúe.
     25Ma sappi prima che forza né arte
al regno di Iunon giammai perviene:
tant’ello dalla terra si disparte;