Di fiori e di viol vermiglie e gialle
la bella ninfa tutto mi coprío;
e poi sul prato mi posai le spalle.
E quando all’oriente in pria apparío 140il chiaro sol, trovai che n’era andata,
e posto un sasso scritto al capo mio,
nel qual dicea: «Sappi ch’io son tornata
a dea Iunone, alla regina mia;
che colle mie compagne io sia trovata. 145Tu sai che dea Iunone, andando via,
di lassarmi a Diana ell’ha promesso
che con lei io rimanga in compagnia.
In questo tempo che star m’è concesso,
staremo ed anderem come a noi piace, 150cercando e boschi e balzi e scogli spesso.
Fatti con Dio e tieni occulto e tace;
e prego che a vedermi torni tosto,
ché solo in veder te ’l mio core ha pace».
Oh lasso! a Invidia nulla è mai nascosto, 155c’ha mille orecchie la malvagia e rea,
e l’occhio suo in mille lochi è posto.
Questa n’andò all’una e all’altra dea,
dicendo:— Or non sapete ch’una dama
qui delle vostre, chiamata Lippea, 160il giovinetto qui venuto ell’ama
col core e coll’amor tanto fervente,
che sol per lui di rimaner ha brama?—
E, detto questo, sparí prestamente.