Ma va’ a Diana ed a lei la domanda:
cosí a me piace e voglio che si faccia 30da te e dall’altra ciò ch’ella comanda.—
Allora andò con reverente faccia
e disse a lei:— O figlia di Latona,
con reverenza io prego che ti piaccia
che mi sia data la vinta corona; 35tu sai, Diana, che secondo il patto
debbe esser mia, e ragion me la dona.—
La dea rispose a lei con benigno atto:
— D’allora in qua, Lippea, bene ti vòlsi,
che festi alla grillanda sí bel tratto. 40Del cervio la vittoria io ti tolsi;
quand’egli cadde, io gli rendei la lena,
e su levato alle mie ninfe il volsi,
ché di perder le vidi aver gran pena;
ond’i’, a pietá commossa, alla lor parte 45il feci andar a prego di Lisbena.
Né questo feci per ingiuriarte,
ma perché scaccia invidia e serva amore
sempre l’onor che insieme si comparte.—
E poi la ’ncoronò con grande onore 50e nel carro la pose seco appresso,
con la grillanda di tanto valore.
Iunon, che stava non molto da cesso,
diede a Lisbena un arco d’unicorno
per premio della caccia a lei promesso, 55tutto smaltato d’un bianc’osso eborno,
e d’una pelle d’orso un bel carcasso
fulcito tutto d’oro intorno intorno.
Diana intanto il carro a passo a passo
mosse verso Iunon; e, giunta a lei, 60riverenza gli fe’ col capo basso,
dicendo:— O gran regina delli dèi,
Lippea, che sta meco qui presente,
tanto m’è grata e piace agli occhi miei,