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nota 403

ad ogni pace», che ho trovato in altri quattro codici, invece di «ad ogni parte», ho cambiato di mio l’«ad» in «di».—Cap. XVIII, v. 80: Il Canneti, stampando «il qual lí sopra appresso stava», non vide la lezione perugina «el qual appresso soprestava», che è confermata anche dal cod. Conv. Soppr. C. I. 505 di Firenze, e che io credo sia da preferirsi all’altra.—Cap. XIX, v. 38: Nella Folignate si legge «isgomentaro»; ma nella Perugina si ha «sgomentorono» e nel cod. fiorentino or ora indicato «e sgomentoro», dove par di vedere un resto di «se», che io ho creduto opportuno restituire.—Cap. XX, v. 150: La lezione folignate «degli atti miei lo ’nsegni e lo riveli» non è esatta; e, sebbene essa sia confermata da altri testi, ho ritenuto necessaria la correzione dei due «lo» in «lor».—Cap. XXII, v. 137: È evidente che qui «Zenit», che si legge nella Folignate, si deve compiere in «Zenitte», ed io l’ho fatto senza trovare il consenso dei testi antichi.

Codesto elenco dimostra anzitutto che, se l’editore del 1914 si è permesso di commettere sul testo del Quadriregio qualche coraggioso arbitrio, ciò avvenne soltanto per amore di esattezza e di chiarezza. Inoltre esso dimostra che nel poema restano ancora punti oscuri, che forse anche un esame piú largo dei testi antichi non riuscirebbe a chiarire. Cosí vi restano parecchi versi un po’ zoppicanti, che la collazione dei codici e delle stampe non è bastata a rabberciare: tali sono, per es., i vv. 90 del cap. IV, 19 e 91 del cap. V del libro I; 40 del cap. VIII e 35 del cap. X del libro III; 120 del cap. IV, 39 del cap. XII, 128 del cap. XV, 167 del cap. XVIII, 35 del cap. XXI del libro IV, ed altri. Non sarebbe stato difficile dar loro un’andatura migliore con spostamenti, soppressioni ed aggiunte di parole; ma io non ho voluto farlo e non l’ho fatto.

E basti per il testo poetico. Ora occorre che io dica qualcosa intorno al titolo del poema, alla distribuzione dei capitoli ed ai sommari che li precedono. Chi ha letto l’elenco dei codici e delle ristampe, con cui si apre la presente Nota, avrá visto una certa varietá di titoli assegnati dagli amanuensi e dagli editori all’opera frezziana. Io ignoro se la parola Quatriregio o Quadriregio sia stata proprio coniata dall’autore: i codici piú antichi di data certa ci presentano altre intitolazioni, e, tra quelli del 400 senza data, non sappiamo quale sia il piú vicino all’autografo perduto. Ma sta il fatto che, sebbene quel nuovo vocabolo non sia di buona lega (sarebbe stato meglio dire Quadriregno, come pensava anche il Canneti), esso si trova giá in testa all’Ashb. 1287 e alla prima edizione, e fu accolto anche dai dotti editori del 1725: