Nel quarto regno, elemento del foco,
fe’ il purgatoro, dove li fedeli
ristorano il pentir, il qual fu poco. 70Fe’ dieci regni poi tra questi cieli
e gl’ordini degli angel quassú pose,
pien di fervore e d’amorosi zeli.
E l’universo in tal modo dispose,
che, quanto piú si sale inver’ l’altura, 75piú grandi e piú perfette son le cose.
Tra gli elementi il foco ha men mistura;
tra i cieli quei c’han maggiori contegni
insino al primo, il qual è forma pura.
Di sopra a noi sono amplissimi regni 80di Troni e Principati e di Cherúbi;
e, quanto stan piú su, piú sonno degni.
Tu li vedrai, se tanto alla ’nsú subi;
ed ogni regno n’ha mille migliaia,
ed hanno il paradiso in ciascun ubi.— 85E poscia tutta quella turba gaia
ricominciôn lor canti e lor tripudi
con splendore, che ’l sol par ch’ognun paia.
O uomini mundan, mortali e rudi,
perché tardate su al ciel venire 90per la via aspra e dolce di vertudi?
La scorta mia a me cominciò a dire:
— Se altro vuoi veder qui, presto mira,
ché omai debbiamo ad altro ciel salire.—
Allor mirai e vidi come gira 95la figlia di Latona il Zodiáco
e come giú sopra gli umori spira,
e, come quando è ’n coda o in co’ del draco,
che per la terra il suo fratel non sguarda,
il lume suo si oscura e fassi opaco. 100Vidi quando è veloce e quando tarda,
e come a poco a poco si raccende,
e come per vapor par pur ch’ell’arda.