Però ti prego pel carro ove siedi
e per l’amor che porti all’alto Iove, 30che la corona bella a me concedi.
Se ’l priego mio, signora, non ti move,
movati il sacro cor, che teco viene:
che abbiam perduto non si dica altrove.—
Iunon rispose:— A Diana appartiene 35giudicar questo e che la pace pogna
tra te e Lisbena; e cosí si conviene.—
Diana a questo:— Ancor pugnar bisogna
un’altra volta; e la qual parte vince,
abbia l’onore, e l’altra la vergogna. 40Un cervio sta non molto lontan quince
con corni grandi, e ’l dosso ha tutto bianco,
se non c’ha i piè macchiati come lince.
Questo in la selva è stato sempre franco,
ché mai non lo lasciai morder dai cani, 45né da persona mai ferire unquanco.
Io manderò miei fauni e miei silvani,
che menin questo cervio su nel prato,
e sia lasciato in mezzo a questi piani.
E tu, o Lippea, li porrai da un lato 50con le tue ninfe e con le tue compagne,
con quante e quali e come a te sia grato.
Lisbena ancor per piani e per montagne
porrá le ninfe mie dall’altra parte;
e se addivien che il cervio tu guadagne, 55piaccia a Iunon volere incoronarte.
Ma se le ninfe mie vincon la caccia
o per ingegno o per forza di Marte,
anco Lisbena incoronar gli piaccia,
non per lei tanto, ma per le sorelle, 60che per vergogna stan con rossa faccia.—
Le ninfe di Iunon gentili e belle
si mostrôn d’accettar volonterose
con arditi atti e con pronte favelle.