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CAPITOLO VI

Della caccia del cervo per la gara della ghirlanda
tra Lisbena e Lippea.

     — O dea Diana, o figlia di Latona,
discerna tua prudenza e tuo gran senno
chi di noi due debbia aver la corona.—
     Diana, udito questo, fece cenno
5che l’una e l’altra andasse a dea Iunone
con riverenza; ed elle cosí fenno.
     Lisbena in pria, che crede aver ragione,
umilemente abbassa le ginocchia;
e mosse po’ a Iunon questo sermone:
     10— O del gran Iove mogliera e sirocchia,
mira l’onor della mia compagnia,
mira se ho ragione, e bene adocchia.
     Io trassi alla corona alquanto pria;
e poi Lippea; ma non trasse ad ora,
15ché giá pel colpo ell’era fatta mia.—
     Lippea incontro a questo dicea ancora:
— O alta Iuno, a cui il sommo impero
ha dato Iove, e sei con lui signora,
     se ben si mira qui a quel ch’è vero,
20Lisbena e le compagne vedran forse
che ’l colpo suo non fu ritto e sincero,
     che diede alla grillanda e sí la torse,
perocché la toccòe; ed io, in quel mentro
ch’ella voltòe, la mia saetta porse
     25un poco dopo lei e ferii dentro,
e con tanta misura al segno diedi,
che la mia polsa andò per mezzo il centro.