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350 libro quarto

     100Però, se cristiano alcun si chiama
ovver fedele, e vuoi veder la prova,
guarda se ’l frutto porta in su la rama.
     Crede il demonio e teme, e non gli giova,
perché null’atto senza caritate
105esser di frutto buon giammai si trova.—
     Poi vidi scritto: «O voi che ’l tempio intrate,
leggete questo e ben ponete mente,
e, come dice qui, cosí crediate».
     Io lessi: «Io credo in Dio onnipotente,
110e tre persone in un essere solo,
e che fe’ l’universo di niente.
     E credo in Iesú Cristo, suo figliuolo
e nato di Maria e crucifisso,
morto e sepolto con tormento e duolo;
     115e ch’andò al limbo e trasse dall’abisso
i santi padri, e laggiú di quel fondo
quassú di sopra li menò con isso;
     il terzo dí poi florido e giocondo
risuscitò, e poscia al ciel salío
120per sua vertú, partendosi del mondo;
     e siede in forma d’uomo a lato a Dio,
e verrá a iudicare all’ultim’ora,
salvando i buoni e dannando ogni rio.
     Nello Spirito santo io credo ancora,
125e ch’egli è Dio; e credo in santa Chiesa,
che ’n tre persone un solo Dio adora.
     Credo il battismo, che lava ogni offesa,
col cor contrito la confessione,
se a satisfar si tien la man distesa.
     130Credo nel pane della comunione
essere Cristo, quando è consacrato,
in segno che e’ giammai non ci abbandone;
     e che, finito il temporale stato,
che ’l ciel produce, mentre sopra volta,
135dal qual è ogni effetto generato,