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346 libro quarto

     E, come la Prudenza è guida e luce
alle vertú moral, cosí questa anco
alle vertú divine è scorta e duce.
     E, come senza gli occhi nullo è franco
140fra’ suoi nemici, ed è persona stolta
quella, in cui al tutto ogni prudenza è manco;
     cosí colui, al qual la fede è tolta,
va come cieco, e l’avversario el mena
unque gli piace e come vuole el volta.
     145E, se saper tu vuoi la piú serena
loda ch’ell’abbia, attendi e fa’ ch’impari
di quanto merto questa fede è piena.
     Se promettesse alcun tutti i denari
ad alcun altro, acciò che gli credesse
150alcuni effetti a suoi sensi contrari,
     non sería mai che credere el potesse;
nientemeno el credería per fermo,
senza denari ovver senza promesse,
     se fusse ditto a lui dal divin sermo.
155Allora quel che non puote natura,
a creder l’intelletto non è infermo.
     E questo solo avvien, se ben pon’ cura,
ché la mente fedel si fonda in Dio,
onde ha autoritá Sacra Scrittura.
     160E, se tu ben attendi al parlar mio,
nulla è maggior offerta e piú eccellente,
nullo olocausto è piú efficace e pio,
     che quando volontá stringe la mente,
che tanto crede a Dio, ch’assente quello
165che pare a’ sensi suoi contradicente.
     Chi questo fa, non è a Dio rubello.—