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328 libro quarto

     E, come il cerchio che a sé fa la luna,
65quando dimostra che ’l seguente giorno
sará seren, cacciando l’aria bruna:
     cosí facean a lei il cerchio intorno,
cosí di sé una corona fenno
alla Iustizia, che fa lí soggiorno.
     70E, poco stando, ed ella fece cenno
ad una che dicesse alcuna stanza;
e l’altre tutte quante attente stenno.
     Come donzella che ha a guidar la danza,
che a chi l’invita riverenzia face
75e po’ incomincia vergognosa e manza;
     cosí colei, e disse:— Da che piace
alla nostra signora che le lode
dica del regno che a lei subiace,
     tu, che se’ vivo, ben ascolta ed ode,
80ché la regina, la qual qui ne regge,
vuol che a noi giovi e a te faccia prode.
     — La voglia e la ragion del sommo Regge
— cominciò poi— è la prima mesura,
regola e veritá è prima legge.
     85E ciò, che segue lei, va a dirittura;
e, quando alcuna cosa da lei parte,
tanto convien che torca e vada oscura.
     E, perché questa è regola ad ogni arte,
quando dall’arte torce l’operante,
90convien che l’opra vada in mala parte.
     E le scienze e leggi tutte quante
vengon da questa; e tanto ognuna è dritta,
quanto di questa seguitan le piante,
     perché ogni legge convien che sia scritta
95e promulgata, acciò che chi ’n quella erra,
non possa avere alcuna scusa fitta.
     Però, quando Dio fe’ l’uomo di terra,
conscrisse in lui questa legge eternale,
quando l’alma spirò, che ’l corpo serra.