Socrate poscia tiene il principato,
dottor nella moral filosofia;
e Seneca è con lui accompagnato.
Pitagora, che ’l conto trovò pria, 140è l’altro; poi Parmenide e Zenone
e quel che pone che ’l gran caos sia.
Sguarda Avicenna mio con tre corone,
ch’egli fu prence e di scienza pieno
ed util tanto all’umane persone. 145Ipocrate è con lui e Galieno
e gli altri, per cui ’l corpo si defende,
che innanzi al tempo suo non venga meno.
Questo splendor, che questo monte accende,
da Dio deriva e ’nsin quaggiú procede, 150e negli angeli suoi prima risplende,
e poi nelli dottor di santa fede.
E sappi ben che ciò che ’l ciel su cela,
nullo intelletto, in quanto umano, el vede,
se Dio con maggior lume nol rivela; 155e questo lume qui, rispetto a quello,
è tanto, quanto al sol parva candela.—
Poi su pel raggio, ov’è piú chiaro e bello,
egli n’andò colle celesti penne,
volando inverso il ciel sí come uccello; 160e retornò al loco, onde pria venne.