cosí qui illustro con la mia dottrina
la luce d’intelletto ovver mentale,
ché l’arte e l’uso la vertú raffina.
Questo splendore e luce naturale 140è prima legge all’uomo, ed ella è atta
poter discerner tra lo ben e ’l male.
Ed in duo modi può diventar matta,
quand’ella non al fin del corso umano,
ma nella via il suo piacere adatta: 145cioè in diletti, ovver nell’amor vano,
in troppa cupidigia, in usar froda,
o in rapina, o nell’arte di Gano.
Io dirò ’l vero, e voglio ch’ognun l’oda:
inganno, tradimento e falso gioco, 150pur ch’util abbia, per vertú si loda.
Prudente è chi al fine, ovver al loco,
al qual creato fu, drizza il cammino,
e non al mondo, ov’egli ha a viver poco;
e per la via fa come il pellegrino, 155che per la via, s’è saggio, non si carca,
per ritornar ov’egli è cittadino,
e, mentre il corpo posa, col cor varca.—