Pagina:Frezzi, Federico – Il quadriregio, 1914 – BEIC 1824857.djvu/32

26 libro primo

     Poi, come il chiaro Febo suol uscire
fuori dell’orizzonte la mattina,
30cosí vidi io per la strada apparire
     un nobil carro, e suso una regina
con corona di stelle e sí splendente,
come tra li mortal cosa divina.
     E quanto piú e piú venía presente
35agli occhi miei, tanto parea piú adorno,
maraviglioso il carro e piú eccellente.
     E mille ninfe avea intorno intorno
con corone di stelle in su la testa,
lucenti al sole ancor nel mezzogiorno.
     40E d’oro e celestina avean la vesta,
e cantando dicíen:— Viva Iunone!—
con suoni, balli, gioia e con gran festa.
     Il carro ad ogni rota avea un grifone,
pappagalli e pavon con belle penne
45intorno e sopra; e tre ’n ogni cantone.
     Poscia che ’l plaustro giú nel pian pervenne,
Diana il carro suo fe’ venir anco,
che gran bellezza ancora in sé contenne,
     di drappi adorno e d’ogni uccello bianco:
50mai vide Roma carro trionfante,
quant’era questo bel, né vedrá unquanco.
     Con piú di mille ninfe a lei davante
ella si mosse incontra a fare onore
alla regina, moglie al gran Tonante.
     55E poiché fu ballato ben due ore,
le ninfe di Iunon l’altre invitâro
a voler concertar con lor valore,
     dicendo:— Acciò che ben si mostri chiaro
chi usa meglio l’arco o voi o noi,
60se a voi piace, a noi anco sia caro.
     Di vostre ninfe due eleggete voi;
e noi due altre; e chi trarrá piú dritto,
da dea Iunon sia coronata poi.—