Pagina:Frezzi, Federico – Il quadriregio, 1914 – BEIC 1824857.djvu/242

236 libro terzo

     Dice: «Qualunque per guadagno merca,
convien che della bestia porti il segno»,
come chi serve a Dio porta la cherca.
     E questa bestia, come fermo io tegno,
140è un diavolo; e la froda e la bugia
il segno son del serpente malegno.
     Ed anco in ciò che fa, convien che sia
Cristo simile al Padre e che ambedoi
tengan un modo, un ordin e una via.
     145Ma Cristo solo a’ buon seguaci suoi,
s’io ben estimo, commise ogni cosa
alta e perfetta, e questo veder puoi.
     Del sangue suo la sua dotata sposa
commise a Pietro e l’una e l’altra chiave,
150la qual d’aprir il ciel ora si posa.
     E quella dolce Madre, a cui disse:— Ave—
giá Gabriello, diede al suo diletto,
il qual amò con piú amor soave.
     Il nome suo commise al vaso eletto,
155che ’l predicasse tra ’l popul gentile,
e che alla fede el facesse soggetto.
     Ma la pecunia, come cosa vile,
commise a quel discepol, ch’era rio
lupo rapace in mezzo al santo ovile.
     160Questo ne dice Cristo, al parer mio,
che nullo puote mai, sí come ei pone,
a Mammona servir ed anco a Dio.
     Sí come alcuno espositor espone,
delle divizie Mammona è ministro;
165sicch’egli alle divizie si prepone.—
     Quand’ebbi detto, il cammino a sinistro
prese la dea ed alla mia proposta
mi disse:— L’opra dimostra il maistro;—
     e non mi volle dare altra risposta.