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E, perché è pomposa, ama le lode;
sí come il foco s'avviva da' venti, cosí se ne esalta ella e se ne gode.
Di mille vizi da lei discendenti comprender pòi che nascon d'esto seme, 105 se nella mente tua ben argumenti.
Perché la gente ben vivesse inseme, fe' Dio la fede e fe' le parentele; e la superbia l'una e l'altra oppreme,
ch'ella, a chi la fa grande, è infedele, 110 fa parte tra compagni e lor divide, e ne' coniunti è spietata e crudele.
Romul per questo il suo fratello uccide: nullo mai grande un altro grande appresso senz'odio o invidia vederá, né vide.
115 Il dispiatato sangue, il grande eccesso delli fratelli qui non si ricorda, da che tra li maggiori avviene spesso.
Se ben la citra, Italia, non s'accorda della tua gente, or pensa la cagione, 120 la qual fa in te discordante ogni corda.
Sostenne giá Pompeo e Scipione star nella barca e non guidare il temo e star nel campo sotto altrui bastone.
Ma nelle barche tue esser supremo 125 vuol ciascheduno ed esser soprastante chi servir deggia nel vogar del remo.
Per questo le tue membra tutte quante han odio insieme, e per questo è mestiero che 'l capo signoreggino le piante.
130 Per questo il grande teme e regge altèro, e quello che sta a basso, nel cor porta quel che superbia figlia nel pensiero.
Indi diventa la iustizia morta nel mal punire e nel premiare il bene: 135 però la nave tua va cosí torta.
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