Ed alcun altro, quando posi mente,
di fuor pareva pur un sant’Antonio 30e dentro un lupo rapace e mordente.
Agnol di fòre, e dentro era un demonio
alcun di quei, quando li vedea nudi:
se dico il ver, Dio mi sia testimonio.
— O sacra dea, che tanto ben mi scudi 35— diss’io a lei:— oh quanto tradimento!
quanti Gani stan qui e quanti Iudi!
Sí come ad Amasa giá prese il mento
Ioab e disse a lui:— Salve, fratello!—
mentre l’uccise con pena e tormento; 40cosí sotto al sembiante blando e bello
molti di questi nascondon l’inganno,
che portan dentro al cor malvagio e fello.—
Ed ella a me:— Quando risurgeranno
questi cotal dalla falsa apparenza, 45la vista, che han dentro, prenderanno;
ché Dio ha dato lor questa sentenza,
che forma umana da lor non si pigli,
da che han mutata in bestia lor semenza.
Or mira in alto ed alza su li cigli.— 50Ond’io li alzai e vidi le tre Furie
col volto irato e cogli occhi vermigli.
Figura avean di donna, a cui iniurie
un’altra donna pel tolto marito,
quando si turba che con lei lussurie. 55Col viso irato, crudele ed ardito
strigneano i denti e strabuzzavan gli occhi
inverso me, menacciando col dito.
— Regina mia— diss’io,— or non adocchi
che di paura io vengo tutto manco 60e tremanmi le gambe e li ginocchi?—
Ed ella a me:— Sta’ forte e col cor franco,
e non temer niente i lor fragelli,
mentre hai lo scudo mio e staimi a fianco.