Qui sta la Fantasia, qui sta lo Sdegno,
Speranza, Amor, Timor e Alterezza, 30Sospizion, ’Resia sta in questo regno.
Io fo povero alcun nella ricchezza
e fo la povertá allegra tanto,
ch’alcun la porta e nulla n’ha gravezza;
sí come avvien che ’n povertá alquanto 35equal son due, e l’un non se ne cura,
e l’altro si lamenta e fa gran pianto.
Se da sé fosse quella soma dura,
alli due pazienti equal sería,
se l’operante è di simil natura.— 40L’Opinion, ovver la Fantasia,
per l’aer se n’andò, movendo l’ale,
e mutava sembianti tuttavia.
— Quella è la grave peste e ’l grave male
— disse Minerva a me;— quella è cagione 45di molto duol, che l’uom nel mondo assale.
S’alcuno è ricco, e la sua opinione
a questa veritá gli contradice,
egli se stesso in povertá ripone.
Nessun può esser in stato felice, 50se a quello non concorre il suo parere,
come concorre al frutto sua radice.
Come la frenesia, che fa vedere
un per un altro, e ’l vin, quando ubbriaca
non lassa ben vedere le cose vere; 55cosí tre passion, che son la ra’ca
di tutti i vizi: il troppo amore e spene
e ’l timor anco all’uom la mente opaca.
Per queste tre, quando son troppe, avviene
che si disvia ed erra l’intelletto, 60tanto che ’l ver non può conoscer bene:
come alcun che ha il palato infetto,
che gusta il dolce, e pargli che sia amaro
e giudica in contrario il proprio obbietto.