Però a Cupido dissi:— Ov’è la grande 170virtú dell’arco tuo, che tanto puote?
E ’l fuoco ov’è, che tanto incendio spande?
Se l’arco tuo giammai invan percuote,
perché ingannato m’hai colle promesse,
che m’han condutto in le selve remote?— 175Non potei far che questo io non dicesse
col volto irato, e piú mi mosse ad ira
che del mio scorno parve ch’ei ridesse.
Poscia rispose:— Ov’io posi la mira,
quivi percossi, e quivi il colpo giunse 180dell’arco mio, che mai invan si tira.—
E quel che segue, col parlar, soggiunse.