100ch’avea le sue caverne oscure e cupe,
sí come quando è sí buia la notte,
che par che gli occhi riguardando occúpe.
Trovammo lí sette gran porte rotte,
tutte di rame, e di ferro il verchione, 105le qua’ serravan giá quelle gran grotte.
Palla mi disse:— Qui ’n questa pregione
il drago Satanasso giá ritenne
l’anime circumcise, elette e buone,
sinché ’l Figliol di Dio su dal ciel venne 110e per la colpa delli suoi amici
pagò il bando e la morte sostenne.
Allor ardito e con splendor felici
venne quaggiú vittorioso e forte
contra Satán e gli altri suoi nemici, 115e disse a lor:— Levate via le porte:
traete fuor la mia turba fedele,
che menar voglio alla celeste corte.—
Allor Satán, omicida crudele,
a lui s’oppose e cominciò la guerra, 120come giá fece contra san Michele.
Puse le rene lá dove se serra;
ma Cristo lui e ’l catarcion d’acciaio
e queste porte allor gettò a terra.
Quando in la grotta entrò ’l lucido raio, 125Adamo disse:— Questo è lo splendore,
che mi spirò in faccia da primaio.
Venuto se’, aspettato Signore:
dal petto, dalle mani e dalle piante
il sangue hai dato in prezzo del mio errore.— 130L’anime a lui amiche tutte quante
trasse del limbo l’alto Emanuél,
vittorioso lieto e triunfante.
Adamo ed Eva e ’l lor figliolo Abél,
Seth e Noè, che fece la santa arca, 135Abraám, Isac e ancora Israél