Visto lo primo cerchio e poi il secondo,
l’anime afflitte e gli altri cerchi ancora, 135ritornerem tu e io quassú nel mondo.
Il regno di Satán cercherai allora
e la sua gran cittá e l’alto seggio
anche vedrai e chi con lui dimora.
Or, perché ’l mondo va di male in peggio, 140se ben pensi chi ’l guida, da te stesso
chiaro il vedrai sí com’io chiaro il veggio.
Tu ragionavi, a me venendo adesso,
ond’è che ’l mondo è sí di vizi pieno
e perché tanto mal da Dio è permesso. 145Or sappi ben che Dio ha dato il freno
a voi di voi; e se non fosse questo,
libero arbitrio in voi sarebbe meno.
E voglio ancor che ti sia manifesto
che vostra carne, le piú volte, volta 150vostra ragion dal segno d’atto onesto.
E perché al vizio è prona gente molta,
Satáno vince; e questa è la sementa
e la zizania sua mala ricolta.
Vince anco le piú volte quando tenta, 155ché ’n mille modi torcer vostra nave
puote dal porto ritto, ove si avventa;
ché correre a vertú sempre par grave
a vostra carne, la qual sempre incíta
a quel che par al senso piú soave. 160Facciamo omai di qui nostra partita:
il tempo è breve, ed è distante il loco,
ov’è d’andar al ciel prima salita.
— Minerva mia, te primamente invoco,
e poi le muse, che dell’acqua chiara 165del fonte pegaseo mi diate un poco.—
Cosí risposi e poi:— Or mi dichiara
di questo che mi dá gran maraviglia:
tu sai che domandando l’uomo impara.