Già la Figlia di Cerere da inferne
Forse fù tolta, e da infernali brame
Rapita hoggi una Cerere si scerne.
Drudi ladron con le sensali trame
Di Cerere i granar gravidi fanno;
E in casa altrui fan seminar la fame.
Già promiser penurie al tragic’Anno
Le Stelle: et hoggi à l’osservar dei patti
Quel che ’l ciel ha promesso, i Ladri danno.
Dai Campi stessi hanno i frumenti estratti
Certi ingordi Campion; ladri da fune,
Degni d’haver più che le tratte, i tratti
Voglion costor, che le plebee fortune
Orfane sian d’argento, e per un pezzo
Adottive penurie habbia il Comune.
Al buon Mercato il mal Mercante avvezzo
Estrahe, per guadagnar, compri frumenti,
E fa salir nel pan calato il prezzo.
Quindi è che nasce poi Sicarie genti,
Perché giunte si vedono a l’estremo,
Ferman la man sù i peregrini argenti.
Nè sgomenta i Ladron la Forza, ò il Remo
Che le panze de l’huom non han cervelli:
Nè si pasce à consigli un ventre scemo.
Per gli altrui falli hoggi proviam flagelli,
Non vi è Farina, e Farinaccio è morto
Mancan Farine, e crescon Farinelli.
Se non vedo Trittolemo risorto,
Prestar semenze à Carestie Villane,
Veggio nei pianti ogni appetito assorto.