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80 | Delle Frascherie |
Vera, benche poetica, reputassi la descrittione dell’Asiatiche guerre, e di quei folli huomini, ch’alla malitia arrolati le fomentavano: e però fù così commendata la nuova forma del Satirico stile, che nel detestarle hebbe arte, come detestava l’antica barbarie de gli Asiarchi, che di commendarle hebbero natura.
Si ponderò, che i buoni Poeti di niuna cosa più agramente si risentono, che delle Guerre, le cui turbolenze struggono in essi quella serenità di mente, cotanto alla poetica facultà convenevole. Non piagneva così Ovidio le miserie della sua relegatione, come il vedersi frà belliche scorrerie mal sicuro; ond’hebbe à dire.
1Precor ut possim tutius esse miser,
& altrove più chiaramente.
2Terra velim propior, nullique obnoxia bello
Detur, erit nostris pars bona dempta malis.
A tal proposito recitò Ticleue le seguenti facetie, composte già da lui in Europa, mentre vedevasi, con genio avversario all’Armata, costretto a seguire in essa d’un suo bellicoso, mà giustissimo Prencipe le vestigia.